Sostenibilità o moda passeggera? La differenza tra impegno e greenwashing
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Negli ultimi anni, la parola sostenibilità è ovunque: nei social, nelle vetrine dei negozi, nelle pubblicità. Tutti sembrano voler salvare il pianeta, ma spesso dietro quelle parole si nasconde ben altro.
Il greenwashing è quella pratica furba con cui alcune aziende si definiscono “verdi” o “eco” solo per attirare l’attenzione, senza cambiare davvero il loro modo di produrre o consumare risorse.
In Limitae crediamo che la sostenibilità non sia un’etichetta, ma un percorso. Significa fare scelte consapevoli ogni giorno, anche piccole, e capire che ogni gesto ha un impatto: positivo o negativo.
La differenza sta nella trasparenza: chiedere, informarsi, leggere le etichette, capire da dove arriva un prodotto e dove finirà dopo.
Le certificazioni che contano davvero
Per distinguere i brand autenticamente sostenibili da quelli che fanno solo marketing, è utile conoscere alcune certificazioni riconosciute:

GOTS (Global Organic Textile Standard): garantisce l’uso di fibre biologiche e processi produttivi etici.

Fair Trade: assicura condizioni di lavoro eque e rispetto per i produttori.

B Corp: identifica le aziende che rispettano standard elevati di responsabilità sociale e ambientale.

FSC (Forest Stewardship Council): certifica carta e legno provenienti da foreste gestite in modo sostenibile.

OEKO-TEX Standard 100: verifica che i tessuti non contengano sostanze nocive per l’uomo o per l’ambiente.
Quando un marchio mostra con trasparenza queste certificazioni, dimostra un impegno concreto e misurabile, non solo parole.
I brand che amiamo perché fanno davvero la differenza
Nel nostro percorso di ricerca, abbiamo scoperto realtà che mettono la sostenibilità al centro: non come slogan, ma come modo di vivere e lavorare.
Beemea, con la sua linea di prodotti per capelli a basso impatto ambientale, è un esempio di delicatezza e coerenza.
Patagonia, che da anni reinveste parte dei profitti per la tutela del pianeta.
Rifò, che unisce moda, trasparenza e artigianalità.
24Bottles, che ha trasformato un gesto quotidiano (bere) in un atto consapevole contro la plastica monouso.
Sono realtà che dimostrano come essere sostenibili non significhi rinunciare alla bellezza o alla qualità, ma riscoprirle in modo più profondo.
Cosa puoi fare tu:
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Prima di un acquisto, cerca informazioni sull’azienda: ha certificazioni? Pubblica i suoi impatti ambientali?
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Diffida dei claim vaghi come “100% green” o “eco-friendly” senza spiegazioni.
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Scegli brand che ti raccontano il perché e il come delle loro scelte.
Essere sostenibili non è una moda: è un atto d’amore verso il pianeta che chiamiamo casa.